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venerdì 31 maggio 2013

“Sant’Onofrio: figli di un Dio minore”

Il Governo delibera e il Comune perde il finanziamento

L’Amministrazione Comunale ha commesso un altro errore, un grave errore, per i tempi di crisi economica e finanziaria in cui versa la nazione e, in particolare, la nostra Provincia.
Per far fronte alle forti difficoltà, il Governo ha dovuto approvare il decreto legge n. 35/2013, recante disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali.


Il Municipio di Sant'Onofrio senza tetto
Che la crisi sia un forte ostacolo affinché le amministrazioni operino al meglio, è risaputo.
A S. Onofrio va aggiunta l’inefficienza di un’amministrazione invalida al 100%: muta e sorda nei confronti dei cittadini, monca nell'agire e cieca nel prendere atto del suo pieno fallimento.


Il PD non vuole presentare la solita retorica dell’opposizione, ma parla di fatti concreti e di errori gravi: ferite che l’amministrazione non vuole curare. Nonostante gli oltre 6.000.000 di euro di debiti del bilancio 2012, la maggioranza al Comune continua a far gravare sulle spalle dei cittadini la propria incompetenza.
Infatti, il sindaco Rodà e la sua Giunta, incuranti dei disagi che provocano ai cittadini, preferiscono accendere per il 2013 un prestito di 450.000 euro (come per il 2012) con le conseguenti critiche esposte giustamente dal Revisore dei Conti e i pressanti richiami della Corte dei Conti.
Questo comportamento è ingiustificabile, alla luce poi della mancata adesione al decreto legge 35, che prevede l’accredito di liquidità per debiti della pubblica amministrazione, che sarebbe stato una boccata d’ossigeno per le imprese e i lavoratori.

S. Onofrio è divenuta ormai un’isola infelice; mentre Stefanaconi, Filogaso e Maierato ricevono dalla Cassa Depositi e Prestiti soldi freschi per importi di milioni di euro, S. Onofrio resta a bocca asciutta.
Questo è inammissibile. Il dovere civico degli amministratori avrebbe dovuto imporre l’adesione del Comune a questa unica opportunità con l’obiettivo di dare respiro alla comunità, portando beneficio non solo alle casse comunali, ma anche alla gente comune che avrebbe potuto giovare di moneta circolante. Questi soldi sarebbero andati proprio alle imprese o ai lavoratori che vantano crediti dal comune, che avrebbe potuto mettere in circolo quella liquidità necessaria a rilanciare l’economia del territorio.


Evidenziamo a questo punto, che se il motivo per cui qualche consigliere ha pensato di dare forza alla maggioranza perché è necessario adoperarsi per risolvere i problemi causati dalle “ristrettezze economiche in cui è andato incontro il nostro comune per i grossi problemi di bilancio che sono stati tramandati” è arrivato il momento di tirarsi fuori, perché proprio questa era l’occasione per dimostrare quel sicuro cambiamento auspicato.


Non è l’individualismo di singoli gruppi ad immobilizzare il nostro paese, ma è l’inadeguatezza di un’amministrazione che dimostra giornalmente di condurre questa comunità verso il baratro non solo finanziario, ma anche sociale.


Non bastano spiegazioni: la politica non vive di scuse. S. Onofrio non doveva assolutamente perdere quest’occasione.


Questa farsa deve finire, l’amministrazione deve andare a casa e lasciare il posto a chi vuole e sa amministrare.

Il circolo del PD di S. Onofrio denuncia questo ennesimo danno subito dalla comunità e sollecita gli amministratori a ricorrere al più presto ai ripari, se ne sono competenti e se ne hanno la voglia.


Il PD sarà sempre attento e continuerà a controllare e verificare ogni atto e ogni azione amministrativa, con un’opposizione ancora più serrata e determinata.

domenica 12 maggio 2013

Il gruppo d’opposizione boccia il bilancio 2012 e l’azione politica e sociale


Si è svolto qualche giorno fa il consiglio comunale indetto per approvare il bilancio consuntivo 2012. L'analisi che il circolo PD di Sant'Onofrio fa in merito è molto critica sia sotto il profilo politico, che amministrativo.

Appare infatti alquanto strana l'assenza dell’ex vice sindaco da poco defenestrato: Fusca, infatti, ha dimostrato la sua contrarietà alla linea politica della maggioranza, facendo mancare quello che sarebbe stato un voto fondamentale per dare un minimo di credibilità a quella che oggi si rivela essere una maggioranza chimera, fatta di pezzi rattoppati, utile solo a portare a casa il minimo indispensabile per poter andare avanti. All'assenza dell'ex vice sindaco si è inoltre aggiunta l'astensione del gruppo UDC e la pesante contestazione dell'unico vero gruppo di opposizione, che ha bocciato interamente il consuntivo.
La maggioranza resta in piedi quindi solo grazie ad un unico voto in più, non certo un risultato degno di quella che si è presentata nel 2011 come una coalizione di unione e condivisione.

Il Consigliere Fortunato Addesi durante il suo
intervento, fortemente critico nei confronti
del Bilancio Consuntivo 2013
Il consigliere Fortunato Addesi, nel suo intervento, ha posto importanti quesiti al Sindaco e alla giunta, che evidentemente impreparati nel giustificare il loro operato, hanno optato per la scena muta, mutilando ancora una volta il senso del dibattito politico e dello stesso consiglio comunale, luogo principe di confronto. Cosi, una maggioranza arroccata nel silenzio, ha solo saputo ascoltare le dure critiche dell'opposizione, senza dare alcuna spiegazione.

Addesi ha chiesto le ragioni degli scostamenti rilevanti fra il bilancio di previsione e il consuntivo, segnalando su alcune voci percentuali di variazione del 99%. Il consigliere ha fatto notare che nel corso del 2012 sia stato chiesto un mutuo di 200.000 €, che graverà nel breve termine sulle spalle dei contribuenti, a cui si contrappone stranamente la perdita definitiva di ben 180.000 €, a causa di una amministrazione poco efficiente, come confermato dalla Corte dei Conti che la invita ad una maggiore efficacia nell'attività di riscossione e nell'attento monitoraggio delle scadenze dei crediti e debiti. Aggiunge infine come sia altamente probabile, e dunque, grave, che anche le somme inserite nei residui attivi, siano in realtà in buona parte solo virtuali, e conteggiati al fine esclusivo di chiudere il bilancio; ma, soprattutto, ha denunciato come mai non si è pensato ad una sola opera pubblica per il paese, che possa, in parte, giustificare un minimo di attività amministrativa?

La minoranza ha votato contro il bilancio 2012, chiedendo il voto contrario anche agli altri gruppi consiliari non più in maggioranza, che invece hanno deciso di astenersi dal voto, assumendosi così una responsabilità in fase di deliberazione, che l’opposizione non ha condiviso, per le condizioni economiche e finanziarie in cui è stato fatto cadere il comune.

Infine è opportuno evidenziare come la maggioranza ha dimostrato di avere le idee confuse, tanto che nella relazione sul bilancio consuntivo, ammette implicitamente la grave inefficienza amministrativa, trasformando il rapporto in un elenco di buoni propositi per il 2013. E il totale silenzio del Sindaco e degli altri componenti la maggioranza, d'altronde, pone cattivi auspici sulla reale convinzione sul programma svolto e da svolgere.

Al voto contrario per le inefficienze contabili, si somma, quindi, la bocciatura per tutta l'azione politica e sociale, per lo scarso livello tecnico dei contenuti e per il basso profilo politico e strategico. Questo bilancio è la prova che in due anni la maggioranza ha dimostrato di non volere il bene del paese e di lavorare solo ed esclusivamente per la conquista di poltrone e di posizioni di gestione, tralasciando assolutamente gli interventi a favore della comunità.