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domenica 16 giugno 2013

I Circoli PD si impegnano in una sempre maggiore presenza sul territorio, ma pretendono che si formi in tempi rapidi la struttura provinciale e regionale

Un momento dell'assemblea
Si è tenuta sabato 8 giugno un’assemblea di iscritti e simpatizzanti dei democratici dei circoli di Filogaso, Maierato, Sant’Onofrio e Stefanaconi. Presenti i segretari Condello (Filogaso), Griffo (Stefanaconi) e Ruffa (Sant’Onofrio), i sindaci Disì e Rizzo, i dirigenti provinciali e regionali Insardà e Mazzeo, l’On. Brunello Censore, componente della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati.

Numerosi gli interventi, tutti tesi ha sottolineare un maggior radicamento nel territorio, che solo attraverso la scelta di dirigenti locali può essere portata avanti.

Il sindaco di Stefanaconi, Salvatore Disì, ha chiesto “che venga fatto un passo avanti concreto e sostanziale, rispetto all’annoso problema della scelta dei dirigenti”. Sostenendo che le regole democratiche per fare queste scelte già esistono e basterebbe semplicemente metterle in pratica. Disì ha rivendicato l’urgenza di cercare soluzioni ai problemi a carico delle amministrazioni locali: lavoro, sanità, sicurezza, ambiente.

Intervento dello stesso tenore quello del sindaco di Maierato, Sergio Rizzo, il quale ha evidenziato le quotidiane problematiche a cui un sindaco deve far fronte e la necessità di un partito che si faccia carico di supportare gli amministratori. Rivolgendosi all’On. Censore, che ha definito “un vero politico vibonese in Parlamento”, dopo molti anni, ha chiesto il suo interessamento affinché non si ripeta l’emergenza rifiuti della scorsa estate, ma soprattutto per portare a Roma le istanze del territorio e le richieste di aiuto che provengono dalle numerose realtà industriali che stanno chiudendo

Fortunato Griffo, segretario di Stefanaconi, ha analizzato attentamente i risultati del voto delle elezioni dal 2010 ad oggi, sostenendo che il Pd “ha voluto perdere la competizione a livello regionale per aver imposto candidature, senza ascoltare gli appelli che provenivano dalla base verso una maggiore rappresentanza territoriale”.

Il segretario Ruffa di Sant’Onofrio, ha preso ad esempio la realtà del suo paese per analizzare le dinamiche provinciali e regionali. Ha fatto notare come nel momento in cui nel 2011 il Pd non aveva ancora potuto scegliere i propri dirigenti locali, si è andati incontro ad una débâcle: lista non presentata al comune e campo libero ad un’amministrazione di centro-destra, incapace pure di mantenere coese il gruppo iniziale. I risultati di questa non-scelta sono purtroppo sotto gli occhi di tutti. Per fortuna l’opera di ricostruzione è finalmente iniziata grazie all’insistenza dei democratici santonofresi, che hanno voluto e ottenuto il tesseramento e il congresso di circolo. “Questa opera organizzativa deve essere portata avanti a tutti i livelli, avendo la certezza che questa strada porterà a notevoli risultati”.

L’On. Censore e il delegato Franco Mazzeo hanno concluso gli interventi dell’assemblea con osservazioni decisi e puntuali, condividendo pienamente quanto in fine deliberato in un documento finale.

Mazzeo si è fatto carico di portare ai livelli superiori le mozioni sollevate durante l’assemblea.

Censore ha, invece, sottolineato la convinzione della necessità che “tutti i dirigenti assumano le responsabilità nel determinare un percorso più virtuoso”, che permetterà al Pd calabrese e vibonese di “diventare un soggetto politico che possa riconquistare il governo della Regione e dei territori comunali”, oggi spesso mal amministrati dalla destra di Scopelliti.

I quattro circoli hanno concluso l’assemblea con la stesura di un documento politico che sarà inviato alle più alte cariche del partito: regionali e nazionali.

Di seguito per punti una sintesi del documento:
- il partito, soprattutto in Calabria e nel territorio vibonese, ha la necessità di essere rinnovato nel metodo;
- dovendo necessariamente uscire dalla presente fase di stallo e indeterminazione è ora più che mai necessario che ci sia un confrontino interno, secondo regole certe e tempi definiti, consentendo la democratica rilevazione del consenso;
- in particolare, dovranno essere eletti, per la Calabria, a tutti i livelli, i calabresi: bravi non solo a portare acqua al mulino, ma anche e soprattutto a portare a Roma le questioni legate allo sviluppo, al lavoro, alla sicurezza, alla giustizia, al diritto alla salute;
- nessun altro, se non chi vive in Calabria, può sapere individuare le criticità del territorio e proporre le giuste soluzioni;
- se il partito riuscirà ad essere proprietà dei cittadini, allora tanti saranno pronti a lavorare e ad abbracciare la bandiera del Pd, che potrà rappresentare l’idea del cambiamento e promuovere il progetto riformista e proiettare l’Italia, la Calabria e il vibonese verso ambiziosi traguardi.

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